L’edizione estiva 2022 di Visioninmusica è alle porte ed è ricca di appuntamenti.

Si parte mercoledì 29 giugno con Alfredo Rodríguez, artista candidato al Grammy.

Alfredo Rodríguez è nato a L’Avana e proviene da una famiglia di musicisti. La sua città natale sembra aver forgiato il suo talento, non solo perché vi ha frequentato il Conservatorio Amadeo Roldán e successivamente l’Instituto Superior de Arte (oggi Universidad de las Artes de Cuba), ma anche perché a L’Avana risiedono anche i suoi interessi musicali extra accademici, di jazz e di tradizione popolare autoctona. Le sue radici affondano dunque sia nel rigoroso repertorio classico di Bach e Stravinsky sia nella musica latina e naturalmente cubana. Svolta decisiva nella carriera di Alfredo è stato il trasferimento negli Stati Uniti: qui ha esposto il patrimonio musicale conseguito fino a quel momento ad una enorme varietà di influenze, dando così vita ad uno stile personale e lontano dagli stereotipi.

Nel 2006 avviene un episodio chiave: durante un’esibizione al Montreux Jazz Festival, viene notato da Quincy Jones, che, impressionato dalle sue qualità, decide di seguirlo. In breve Rodríguez conquista i prestigiosi palcoscenici del Newport Jazz Festival, del North Sea Jazz Festival, di Jazz in Marciac, di Umbria Jazz e di Jazz à Vienne. Sotto l’egida del suo mentore, Rodríguez intraprende anche la carriera discografica da leader e su etichetta Mack Avenue incide album in rapida e regolare successione: Sounds of Space (2012), The Invasion Parade (2014), Tocororo (2016), The Little Dream (2018). Nel frattempo, collabora anche con musicisti del calibro di Wayne Shorter, Herbie Hancock, Patti Austin, McCoy Tyner.

Il suo album più recente, in collaborazione con Pedrito Martinez, è Duologue (2019). Nel suo trio attuale è accompagnato da Michael Olivera alla batteria e Yarel Hernandez al basso.

Si prosegue giovedì 30 giugno con KINGA GŁYK

“Non so cantare molto bene, ecco perché suono il basso” dice Kinga Głyk. Quest’affermazione appare sospettosamente modesta considerando il clamore che circonda la giovane artista da tre anni a questa parte. Eppure, con tali parole, la bassista polacca sembra quasi riassumere l’essenza del suo nuovo album Feelings. Con nonchalance lascia al suo strumento il compito di raccontarci la sua storia. Delicata e penetrante, ricca di nuances e forte nel groove, Kinga tocca le corde giuste dei suoi ascoltatori, con cui condivide le emozioni evocate dalle sue vicende personali e il suo sentire di ventitreenne talentuosa musicista. Nella sua musica c’è il coraggio di sperimentare, di provare sempre qualcosa di nuovo, di confrontarsi spavaldamente con le regole e con l’ordine costituito. “Da bambina ero affascinata dal basso per quella sua sonorità potente, così diversa dalla mia voce di allora” riflette Kinga a proposito dei suoi inizi come strumentista. “Nel frattempo il suono del basso è diventato il mio linguaggio, con il quale esprimere i miei sentimenti in modo molto più intenso.” Le storie che racconta attraverso la musica rivelano la sua apertura mentale e la sua visione del mondo: affettuosa ed empatica. In breve, i dodici brani del suo nuovo album sono ricchi di umanità: e questo è ciò che rende Feelings così particolare. Il sound di Kinga, sentendola percuotere e pizzicare le corde d’acciaio del suo basso fa letteralmente venire la pelle d’oca. E non certo perché questa solista è una donna in un ambiente numericamente dominato da musicisti uomini, ma perché Kinga Głyk si identifica con l’autonomia al basso. E Feelings è l’apice attuale del suo lavoro. Nell’annuale classifica denominata Jazz Top e Blues Top ha ricevuto nomination nelle seguenti categorie: New Hope, Bass Guitar e Discovery of the Year. Nonostante la giovane età, si è già esibita, oltre che nella nativa Polonia, anche in Indonesia, Austria, Germania, Svizzera, Italia, Portogallo, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ucraina.

Si termina il 1 luglio con Paul Gilbert

Paul Gilbert è un chitarrista fenomenale: un innovatore e un virtuoso dello shredding – tecnica associata al tocco rapido e alla velocissima successione di note in scale e arpeggi, con particolari effetti ottenuti tramite la leva del tremolo. Tale abilità l’ha fatto entrare nella speciale classifica, stilata dalla rivista Guitar World, dei cinquanta chitarristi più veloci di tutti i tempi. Paul ha imbracciato la sua prima chitarra all’età di cinque anni e quando ne aveva quindici si è guadagnato una pagina su Guitar Player (altra celebre rivista musicale statunitense). Non appena diplomato al Guitar Institute of Technology (GIT) di Los Angeles, Paul ne è diventato uno degli insegnanti. Ha fondato le band Racer X e Mr. Big. Rispondendo ad alcune domande sul suo tour italiano, che parte proprio da Terni, Gilbert ha ricordato le numerose occasioni in cui ha tenuto master class nel nostro paese, sempre molto partecipate e per lui ricche di soddisfazioni. In questi contesti, Gilbert ha trovato molto stimolante esibirsi insieme a bassisti e batteristi locali – incontrando così eccellenti partner musicali. Per questa occasione sono al suo fianco due dei musicisti italiani con cui ama particolarmente suonare: Marco Galiero e Antonio Muto. Insieme a loro anche Emi Gilbert, sua moglie, alle tastiere. Il repertorio in scaletta si articola fra pezzi dai suoi album da solista e i successi della sua storica band Mr. Big, ma ci saranno anche delle sorprese, ci assicura. Nel corso del 2021 Paul ha pubblicato due album di successo: Werewolves of Portland e ‘TWAS. il primo è un disco puramente strumentale, in cui Paul si rivela anche abilissimo polistrumentista. Il secondo invece è una raccolta di brani natalizi rivisitati in chiave molto rock. Il prossimo capitolo della sua produzione discografica è ancora da scrivere, ci confida Paul, che lascia aperte tutte le strade. Tuttavia, anche in questi ultimi mesi, dice di aver continuato a registrare jam session e a comporre nuovo materiale. Il tutto senza trascurare la sua vocazione all’insegnamento, da ormai quasi dieci anni veicolato anche attraverso la piattaforma online Artistworks – per la quale ha realizzato la strabiliante cifra di 13.000 video didattici. Gilbert conclude con un auspicio: “magari questo tour italiano – inaugurato a Visioninmusica –  sarà fonte di ispirazione del mio prossimo album…”

Tutti i concerti si terranno presso l’Anfiteatro Romano di Terni ed i biglietti possono essere acquistati attraverso il sito di Visioninmusica

 

 

Di Luca Tommolini

Giornalista tecnico per anni sulle principali riviste di Hi Fi ed Hi Fi Car, dal 2016 ho creato questo sito personale per parlare della tecnologia che mi piace e di qualche altro argomento...